L’uso dell’ironia nella comunicazione

Ci sono temi sdrucciolevoli, che la comunicazione deve maneggiare con cura. L’epic fail, quando si lavora con l’ironia, è dietro l’angolo.

L’ultimo caso è esploso nei giorni scorsi a Roma. L’agenzia “Roma Immobiliare”, specializzata nella vendita di abitazioni di pregio, per promuovere i suoi servizi ha scelto la strada della provocazione. Ha riempito la città di affissioni con claim che non lasciano scampo: “Ciao povery” e “Solo per chi ha i domestici”.

Apriti cielo: indignazione, critiche, sdegno. Quello che in comunicazione chiamiamo “epic fail”. Checché se ne dica, il purché se ne parli è vero fino a un certo punto.

                                                                                                    Fonte: La Repubblica

Comunque la si pensi, la storia di “Roma Immobiliare” è la dimostrazione che l’ironia in comunicazione è un’arma difficile da maneggiare. A doppio taglio.

Taffo e il suo successo

                                                                                                    Fonte: Taffo Facebook

Eppure, non sempre ironizzare su temi delicati porta a precipitose retromarce. Per restare a Roma, pensate a Taffo: un’agenzia funebre che del suo ironizzare sulla morte ha fatto una cifra stilistica. Con grande successo, a giudicare dal numero di follower delle sue pagine social. La conclusione, facendo il parallelo tra i due casi, sembrerebbe questa: è più rischioso ironizzare sulla povertà che sulla morte.

Strano, vero?

Beh, non è strano per niente. Ci sono momenti, ci sono contesti, ci sono sensibilità. Il confine tra la campagna virale di successo e l’epic fail è labile. Schiere di creativi si muovono ogni giorno lungo questa sottile linea rossa.

Per capire, non resta che tornare al significato delle parole: l’ironia è un’alterazione, spesso paradossale, che si propone lo scopo di sottolineare una realtà di un fatto, mediante l’apparente dissimulazione della sua vera natura o entità. L’ironia può essere bonaria, arguta. Ma può anche essere amara, crudele. La sfida quotidiana di chi fa comunicazione è far pendere la bilancia verso l’ironia arguta. Perché l’amarezza e la crudeltà, di questi tempi, meglio evitarle.

Non siamo qui per fare lezioni, ma per capire, studiare, interpretare. Vi voglio lasciare con una domanda da un milione di dollari: cosa sarebbe accaduto se al posto di “Solo per chi ha i domestici” Roma Immobiliare avesse proposto un claim del tipo “Solo per chi a Totty preferisce Berrettiny”?

Articolo pubblicato sul mensile Infonight – anno 10 – n°1 | Gennaio 2022